Sezione Romana. In fondo al pozzo

A più di cinque anni dall’apertura del Museo, sta prendendo forma un altro tassello della Sezione Romana.

Si tratta di due vetrine-installazioni nella saletta precedente a quella dedicata agli scavi di Calvatone, che illustrerà i ritrovamenti del territorio.Perché installazioni? Perché alla visibilità “scientifica” degli oggetti tipica delle vetrine espositive, sempre formale e un po’ tassonomica, si è preferita quella che evoca il contesto di ritrovamento.La prima vetrina è dedicata a un contesto tombale, San Paolo di Ripa d’Oglio (studiata da Daniela Benedetti e Stefano Nava), Sul fondo di sabbia verranno disposti i reperti secondo le indicazioni dei dati di scavo; mentre un video trasmesso da uno schermo a lato racconterà cosa i reperti abbiano permesso di comprendere del rito funebre.

La seconda vetrina propone i reperti di tre diverse fasi recuperati all’interno di un pozzo.

Al momento sono state consegnate le strutture, che devono essere completate con l’arredo e ovviamente i reperti.

Sono due installazioni che confermano l’attenzione che il Museo di Piadena dedica al racconto dell’archeologia attraverso l’evocazione soprattutto dei contesti di scavo, come già affrontato nelle sezioni precedenti: ad esempio con il pozzetto neolitico, la palafitta e le sepolture dell’Età del Rame.

La stanza verrà completata negli anni seguenti, sempre seguendo i finanziamenti dei bandi della Regione Lombardia.

Camminare sulle acque

Piadena, 29 gennaio 2014 (37)Piadena, 29 gennaio 2014 (2)Un piccolo brivido da provare, perché l’effetto cercato nella sala dedicata ai Lagazzi – quello di uno specchio d’acqua dove si riconoscono le testimonianze archeologiche di un insediamento palafitticolo (cocci, pali, ossa) – permetterà al visitatore di sperimentare la sensazione di un contesto da scoprire, una scoperta da fare.Piadena, 29 gennaio 2014 (16)

Piadena, 29 gennaio 2014 (12)Ieri sono stati collocati i pesanti e spessi cristalli stratificati (tre cristalli per più di 3 cm complessivi) che completano la vasca della sala 4, coprendo la ricostruzione a cura di Edgar Caracristi..

E a questo punto si può scegliere se camminare sulle acque o far risuonare con i propri passi le tavole in legno delle passerelle…Piadena, 29 gennaio 2014 (31)

Un pezzo alla volta

L’inaugurazione si avvicina e ormai ogni giorno, un pezzo alla volta, l’immagine del museo si va definendo.Piadena, 18 dicembre 2013 (5)

Piadena, 18 dicembre 2013 (7)Piadena, 18 dicembre 2013 (12)Ieri i tecnici della ditta WWWS tra le altre cose hanno montato le tasche per le schede a mano, una per sala, e le catenelle di sicurezza per il fissaggio delle riproduzioni degli oggetti da poter manipolare.

Continua intanto il lavoro sull’arredo interno delle vetrine: si limano i testi delle didascalie e si aggiusta la disposizione interna dei reperti.

E sono state montate le tende alle finestre!Piadena, 18 dicembre 2013 (1)Piadena, 18 dicembre 2013 (4)

Forme e colori in vetrina

Sono stati consegnati in museo i ripiani e i sostegni per i reperti che serviranno ad allestire le vetrine.

Piadena, 27 novembre 2013 (13)Realizzati in legno (ditta Emilio Contini & C. di Drizzona) sono di varia forma e dimensione e hanno finiture su cui abbiamo lungamente ragionato e sperimentato (qui ad esempio).

Prevale il legno naturale come i ripiani, ma ci sono anche il mordente arancione (per i reperti in bronzo della Sala del Bronzo Medio e Recente) e verde, nonché il rosso laccato per la sala del territorio e per i reperti ritenuti particolarmente significativi. La loro funzione non è solo di “movimentare” la distribuzione all’interno delle vetrine, ma anche di fornire significato e visibilità a raggruppamenti, particolarità, valori.

Piadena, 27 novembre 2013 (4)Qui alcune prime immagine della loro disposizione, ovviamente ancora in corso d’opera.Piadena, 27 novembre 2013 (26)

Allestimento delle vetrine

Piadena, 17 ottobre 2013 (14)Continua la disposizione dei reperti nelle nuove vetrine e la realizzazione del loro arredo.

Sebbene sia una delle ultime operazione nel lungo percorso dell’allestimento di un museo, nondimeno è una delle più importanti e in grado da sola di condizionare la qualità del risultato finale.

Piadena, 17 ottobre 2013 (1)Si parte dal progetto scientifico e da quello di arredo, per poi verificare in cantiere la resa delle proposte e studiare le eventuali modifiche: quantità e disposizione dei reperti, possibili “basi” per evidenziare gruppi di reperti, colori materiali degli arredi, eventuali sostegni specifici.

Piadena, 17 ottobre 2013 (12)Ogni vetrina rappresenta un capitolo del racconto del museo, e per ogni vetrina è fondamentale trovare un equilibrio tra la quantità di reperti e informazioni e la capacità di rendere gli oggetti percepibili e godibili al pubblico. Si tratta di una fase delicata perché è quella che mette realmente in comunicazione il messaggio scientifico con il visitatore, struttura un dialogo dove è importante non sbagliare il linguaggio.

Ma anche estremamente stimolante e costruttiva nel suo svolgimento

Vetrine a pavimento: pozzetto e fondo lacustre. Uno

Sono state posate le strutture metalliche per la costruzione delle due vetrine a terra previste nelle sale rispettivamente del Neolitico e dell’Età del Bronzo Antico. Progettate grazie al dislivello esistente tra i pavimenti dell’edificio prima del restauro, ospiteranno due evocazioni (non ricostruzioni) di contesto archeologico di ritrovamento e scavo.

Nella prima vetrina, più piccola, verrà realizzato un pozzetto contenente IMG_5843rifiuti, situazione frequente negli abitati, mentre la seconda ospiterà l’evocazione del fondo di uno specchio lacustre con i resti di insediamento palafitticolo, con sabbia, frammenti di ceramica e di pali: la vetrina sarà chiusa al centro i cristalli e ai due lati con assi di legno (per evocare una passerella); una leggerissima illuminazione diffusa a led aiuterà la visione.

IMG_5842

Le due vetrine saranno calpestabili, perciò evocheranno la collocazione originaria sotto il piano di campagna, e si configurano in termini di sicurezza e visibilità come le vetrine espositive. IMG_5857Una serie di accorgimenti permetteranno un livello di areazione tale da evitare l’eventuale formazione di condensa.

In estate ci sarà la costruzione dei contesti, a cura di Edgar Caracristi, e poi la chiusura con i cristalli calpestabili (spessi poco meno di 30 mm). La ditta che realizza le vetrine è WWS.

Arredo interno della vetrina: la (in)comprensione dei cocci

Se per un professionista un frammento di ceramica è portatore di informazioni praticamente quanto un recipiente intero, lo stesso non vale per un visitatore: il suo incubo è probabilmente un intero museo di cocci.

Piadena, 15 maggio 2013 (2)Questa è un esperimento per suggerire all’osservatore – tramite la realizzazione di una sagoma piatta in tinta unita – la comprensione della forma cui apparteneva il frammento. Ma anche evocare la comprensione della parzialità e la frammentarietà delle testimonianze materiali con cui lo studioso si deve confrontare.

Ovviamente questa scelta sarebbe possibile solo per alcuni pezzi, perché l’ingombro risulterebbe eccessivo rispetto alle superfici disponibili.Piadena, 15 maggio 2013 (4)

La sagoma, realizzata in questo caso con una capacità decisamente “casalinga”, potrebbe essere leggermente inclinata.

Arredo interno della vetrina: colore e finiture. Due

Seconda fase di verifica dei possibili colori per l’arredo interno delle vetrine.

IMG_5657IMG_5656Dopo le tinte “piatte”, si è passati a utilizzare per le basette un mordente su una superficie in legno naturale con le venature in evidenza. Tra i vari colori provati quelli che hanno convinto maggiormente sono il verde e l’arancione (magari da riprovare con una punta di marrone in più), ma anche l’azzurro (per un utilizzo più mirato). Rispetto alle tinte uniformi, l’uso del mordente ha convinto per la sua capacità di “muovere” l’arredo della vetrina senza accentrare troppo l’attenzione.

IMG_5659Non tutti i ripiani e le basi saranno colorate con il mordente ma, oltre al piano della vetrina, saranno usati anche componenti in legno naturale: le diverse tipologie saranno usate per assecondare o sottolineare le scelte e i messaggi dell’ordinamento dei reperti.IMG_5651

Per le vetrine della sala del territorio, con il ripiano laccato rosso, convincono però maggiormente i colori “piatti” sulle tonalità del grigio.

Arredo interno della vetrina: colore e finiture. Uno

Per la disposizione dei reperti all’interno delle vetrine, oltre a sostegni Piadena, 10 aprile 2013 (5)progettati specificatamente per alcuni oggetti particolari, verranno utilizzati ripiani e basi di varie dimensioni e – probabilmente – tinte. Specialmente nelle vetrine centrali che hanno una superficie ampia, volumi e colori avranno il compito non solo di movimentare la visione ed evitare l’appiattimento, ma anche e soprattutto di sottolineare e suggerire valori, significati e informazioni.

Si è deciso di cominciare a sperimentare la possibilità di utilizzare per basi e ripiani finiture diverse da quelle in legno naturale: dopo una prima scelta basata sui campioni cromatici, sono state realizzate in prova alcune basi in rosso (lo stesso dei ripiani delle vetrine sul territorio) e due tonalità di grigio per verificare dal vivo la resa.

confronto ceramiche

La riprese fotografica non replica fedelmente la visione oculare, accentuando i contrasti, ma risulta comunque evidente come le basi più chiare riflettano maggiormente la luce scurendo la superficie degli oggetti appoggiati, specialmente quella già scuri.

confronto asce

La base rossa invece sicuramente crea una discontinuità visiva ma rischia di accentrare eccessivamente l’attenzione, specialmente quando questo non corrisponde alle intenzioni dell’ordinamento.

Piadena, 18 aprile 2013 (11)

Fiat lux

Trasparenza e opacità. La realizzazione dell’impianto elettrico è quasi alla fine, mancano pochi particolari e la scelta dei faretti, e finalmente è stato possibile verificare l’illuminazione interna delle vetrine: la qualità della visione degli oggetti esposti e la suggestione di quelli fiatlux 1immagazzinati, che finora erano una previsione di progetto, hanno fiatlux 2soddisfatto le aspettative.

Le immagini riprodotte sono solo la prima testimonianza di una prova di ingombro, il desiderio di verificare l’allestimento che ci eravamo immaginati, ma sono un altro passo verso la realizzazione del percorso.

L’illuminazione interna, regolabile in intensità, ha un buon grado di colore e la distribuzione del flusso non crea ombre invasive; per le vetrine centrali gli oggetti immagazzinati nei ripiani sottostanti, intuibili attraverso il cristallo satinato, disegnano ed evocano la ricchezza del patrimonio, caratterizzando l’immagine di ogni vetrina.

fiatlux 3