Arriva la seconda piroga

Oggi è stata collocata la seconda piroga, quella trovata proprio a Piadena, dopo i lavori di restauro svolti dallo studio di Ilaria Perticucci.

Operazione complessa e spettacolare, con la piazza bloccata, che ha richiesto un intero giorno di lavoro.

Collocata nella sala dove si trova l’altra piroga, nei prossimi mesi verrà completato l’allestimento.

Nel frattempo sono iniziati i lavori per la prima parte dell’allestimento della Sala Romana.

Piroghe dall’Oglio

20150617_150715È approdata nei mesi scorsi una piroga monossile altomedievale provaniente dall’Oglio presso Quinzano ed è stata collocata negli spazi dell’ex-museo archeologico. Nei prossimi mesi ne arriverà un’altra, recuperata dallo stesso fiume vicino a Piadena.

20150617_150619Il progetto per l’allestimento delle due piroghe è stato da poco approvato dalla Regione Lombardia, che finanzierà i lavori insieme al Comune di Piadena.

Entro i primi messi dell’anno verrà inagurato il nuovo spazio. Nei prossimi post racconteremo il progetto e seguiremo le fasi di allestimento.

Bello a chi? – meno nove

In un’esposizione di archeologia preistorica di solito non si indugia sulla valorizzazione estetica dei reperti: la categoria del “bello”, soggettiva per ogni civiltà, è difficilmente declinabile per epoche così lontane cronologicamente e culturalmente.

Esistono però alcuni oggetti che escono dallo stretto campo degli oggetti d’uso, e a questi di solito si dedica un’attenzione diversa.

Piadena, 29 gennaio 2014 (43)È il caso della statuetta fittile neolitica della “Venere bicefala”, da Campo Ceresole, probabilmente legata al culto di divinità femminili: nell’allestimento beneficia di una collocazione particolare che punta a evidenziarne la presenza (l’oggetto è di piccole dimensioni) e soprattutto la particolarità e l’importanza.

La sua sistemazione museale suggerisce una sua possibile collocazione originaria (appoggiata?), mentre la stabilità è garantita limitando al massimo la presenza di elementi visivamente disturbanti (plexiglass, etc.).Piadena, 29 gennaio 2014 (47)

Pulizie di fino per vecchie ossa

IMG_6434IMG_6440Sotto la luce di forti fari, si sono svolti i lavori di pulizia e manutenzione delle due tombe dell’età del rame, ormai collocate nella loro posizione all’interno del percorso museale.

I lavori sono stati condotti dalle restauratrici Maria Chiara Ceriotti e Gabriella Dal Monte e termineranno nei prossimi giorni: al loro termine i due scheletri avranno perso quella patina che il tempo, una volta fuori dal terreno che li aveva conservati per millenni, aveva depositato su di loro. A questo punto verrà terminato l’allestimento con la collocazione della copertura in cristallo.

IMG_6442

Arrivano le sepolture dell’Età del Rame! Due

Più problematico lo spostamento della seconda sepoltura, non solo per le maggiori dimensioni ma soprattutto per il suo peso che era stato un po’ sottovalutato dalla ditta durante il sopralluogo.

Una volta giunta a Piadena, si è provveduto a ridurre l’altezza della cassa in legno, eccessiva rispetto alla profondità della nicchia disponibile, ma soprattutto è stata scartata l’ipotesi iniziale di un passaggio a mano lungo le scale.

Piadena, 29-8-2013 (5)Piadena, 29-8-2013 (29)La situazione è stata risolta con un elevatore che ha collocato la sepoltura direttamente al primo piano, previo lo smontaggio del serramento che ha permesso il passaggio per pochissimi centimetri.

Piadena, merlo copyPiadena, 29-8-2013 (53)Piadena, 29-8-2013 (68)Come per il precedente, la sepoltura è stata portata con il carrello fino alla nicchia prevista, dove era stato montato il paranco per la posa in sito.

Piadena, 29-8-2013 (85)Piadena, 29-8-2013 (90)Ora che ambedue le sepolture sono collocate dove previsto, si procederà nei prossimi giorni a terminare il loro allestimento, in attesa delle ultime consegne.

Piadena, 29-8-2013 (95)

Arrivano le sepolture dell’Età del Rame! Uno

Ieri sono state effettuati i trasporti e la collocazione negli spazi previsti del museo delle due sepolture dell’Età del Rame (a cura di Arterìa), sia quella già presente nel museo di Piadena (da Calvatone) sia l’altra proveniente dai depositi del Museo Civico Archeologico di Cremona (da Fontanella Mantovana).

Piadena, 29-8-2013 (1)Lo spostamento della prima ha presentato da subito i suoi imprevisti. UnaPiadena, 29-8-2013 (8) volta smontato il vecchio arredo che la conteneva, si è constatato che la cassa (presumibilmente realizzata negli anni ’50 del secolo scorso) presentava il fondo costruito in assi di legno prevalentemente non inchiodate e ormai non aderenti alle pareti: il rischio era un cedimento della struttura o comunque un suo progressivo svuotamento della terra, ormai sabbia friabile. La soluzione è stata risolta con l’inserimento di un pannello ligneo della stessa misura della cassa e il rivestimento delle pareti con pellicola.

Piadena, 29-8-2013 (20)Poggiata su un carrello, la sepoltura è stata portata al piano terra in Piadena, 29-8-2013 (21)ascensore e poi con l’altra ascensore, quello del museo nuovo, fino al piano.

Con l’utilizzo di pallet è di travi di legno (internamente alla nicchia) sono stati realizzati i basamenti per la posa di una trave in acciaio con carrucola: una volta imbragata, la sepoltura è stata adagiata nell’alloggio che era stato previsto nell’arredo.

Piadena, 29-8-2013 (24)Piadena, 29-8-2013 (58)Piadena, 29-8-2013 (62)A breve verrà fatto un controllo ed eventuale intervento da parte di un restauratore, e poi si procederà a terminare l’allestimento con la chiusura della vetrina.

Nei prossimi giorni il racconto dello spostamento dell’altra sepoltura.

Piadena, 29-8-2013 (64)

Dopo più di 120 anni ritornano a Piadena i ritrovamenti dell’800

I territori di Piadena e di Calvatone nella seconda metà dell’ottocento divennero un’area fondamentale per la allora nascente ricerca preistorica e archeologica in genere. Qui si concentrarono le ricerche dei primi paletnologi, Pompeo Castelfranco, Antonio Parazzi, Giacomo Locatelli e Francesco Orefici, mentre negli stessi anni don Luigi Lucchini raccoglieva informazioni sulle scoperte a Bedriacum.

Image

Alcuni materiali rinvenuti dal Parazzi al Vho di Piadena.

Fino ad oggi, di questa prima stagione di studi non rimaneva nulla a Piadena. I materiali preistorici erano finiti nei musei di Cremona e di  Viadana, per citare quelli più vicini, e nei musei di Milano e di Roma. La sorte della vittoria di Calvatone, scomparsa con la presa di Berlino nel 1945 e forse a San Pietroburgo, è piuttosto nota. Meno conosciuta  è la storia dell’alabarda dell’antica età del Bronzo di Calvatone ora conservata al British Museum. Nella nuova ala del museo ci sarà una sala dedicata alla storia delle ricerche, e a questi materiali oramai lontani dal loro territorio.

Image

L’alabarda in bronzo rinvenuta a Calvatone e ora al British Museum.

In questa sala, grazie a una lungimirante decisione dei Musei Civici di Cremona, i cittadini di Piadena potranno vedere esposti vari materiali rinvenuti da Antonio Parazzi sia al Vho di Piadena, sia ai Lagazzi del Vho, nonché una rara fibula a sanguisuga della prima età del Ferro proveniente da Calvatone. Questi oggetti, dopo più di 120 anni dalla loro scoperta, torneranno a Piadena e saranno a disposizione dei suoi cittadini.

 

Image

Il sottoscritto classifica materiali nello studio della dott.ssa Marina Volonté.

Naturalmente il pubblico non immagina che esporre dei materiali nuovi e soprattutto provvedere al passaggio di materiali di proprietà di un comune (Cremona) in deposito presso un altro comune (Piadena) impone ai due conservatori di fare un po’ di quella che viene chiamata con un po’ di noia burocrazia: inventari, autorizzazioni, comodato etc. Non nascondo che anche gli archeologi coinvolti sbuffino un po’, ma questo lavoro ingrato ha la sua importanza. Infatti il Museo è un istituzione permanente che sicuramente sopravviverà a tutti noi e dunque è nostro dovere lasciare sempre traccia di tutti i movimenti di tutti materiali, perché i nostri successori dovranno sempre poter ricostruire tutti i passaggi e sapere dove sono i materiali a loro affidati. Una delle principali missioni del museo è infatti preservare i beni per le future generazioni..

Colori e museo

A proposito di colori non bisogna dimenticare che anche gli oggetti antichi che verranno esposti in museo hanno il loro colore e che spesso non è una caratteristica di secondaria importanza, ma parte integrante del loro significato.

Piadena_6224

Questo è il caso dell’ambra, resina fossile associata nell’antichità, proprio per il suo colore, al sole e alla luce. Nel nuovo percorso espositivo adeguato spazio troverà l’importantissima collana dei Lagazzi, trovata nel 1983 durante gli scavi di Santo Tinè e di Laura Simone. Essa è composta da 17 perle d’ambra e dalle analisi è risultata di provenienza baltica. Provenendo dai livelli di Bronzo Antico avanzato (XVIII – XVII sec. a.C.), è sicuramente uno dei più antichi monili d’ambra così completi a raggiungere l’Italia settentrionale, attraverso la cosiddetta via dell’ambra, che tanta importanza assumerà nei secoli successivi. Quello che colpisce di questa collana è il suo straordinario stato di conservazione, che ha permesso di mantenere attraverso i millenni le trasparenze e la lucentezza di un tempo.

Antiche sepolture dalla Preistoria

Una sepoltura dell'età del Rame da Calvatone

Una sepoltura dell’età del Rame da Calvatone

Molto interessante il caso della sepoltura preistorica rinvenuta nel 1959 a Costa di S. Andrea di Calvatone, l’antica Bedriacum. Gli abitatori dell’antica domus romana chissà quante volte hanno passeggiato lungo i corridoi della loro sontuosa dimora senza sapere che appena sotto il loro bel pavimento si celava il corpo di un uomo morto molti secoli prima …

Quest’uomo infatti può essere morto tra la fine del Neolitico e l’Antica età del Bronzo, tra la fine del IV e gli inizi del II millennio a.C.; questa incertezza deriva dal fatto che l’uomo è stato deposto senza corredo, cioè privo di quell’insieme di oggetti che nelle società antiche era sistemato nella tomba insieme al morto.

Nel triste giorno in cui quest’uomo è morto i suoi parenti hanno scavato una fossa in nuda terra e lo hanno adagiato secondo un antico rituale, appoggiandolo  sul fianco sinistro in posizione rannicchiata. In questo modo, che ricorda la posizione di un feto, egli veniva restituito alla terra probabilmente con la speranza di una successiva rigenerazione.

Una tomba simile è stata trovata anche presso il campo sportivo di Piadena, mentre a Fontanella Mantovana presso il Fondo La Pista è stata scoperta un’intera necropoli.