Quattro passi sul territorio

Piadena, 20 dicembre 2013 (12)Piadena, 20 dicembre 2013 (34)Anche la sala dedicata al territorio e alla storia delle ricerche è praticamente terminata (solo da riposizionare lo zoccolino).

Il pavimento è stato rivestito – come da progetto – con una pellicola calpestabile che riproduce la cartografia storica IGM del piadenese e con i suoi ritrovamenti archeologici.

Questi sono suddivisi per colore (verde la preistoria, giallo Età del ferro, rosso Età Romana, blu Medioevo) e ognuno reca, oltre al nome della località, l’anno degli scavi e i cognomi dei ricercatori.Piadena, 20 dicembre 2013 (51)

 

Stendardo

Stendardo piccoloCosa c’è meglio di un lungo stendardo appeso in facciata per annunciare a tutti la presenza di un Museo?

Nel caso del nostro museo archeologico sarà lungo cm 520 per cm 80 di larghezza, collocato parallelo alla faccia in corrispondenza dell’ingresso in piazza. Illuminato con faretti.

Come si può vedere nell’immagine, sarà illustrato con un particolare di uno dei magnifici disegni realizzati da Pierluigi Dander per i pannelli di sala che raffigura due uomini che stanno piantando un palo per le palafitte.

Decisamente scenografico…

 

Con i piedi sul territorio

Sarà un museo nel quale bisognerà porre attenzione a dove si mettono i piedi.

IMG_6384Come già scritto, nella sala dedicata alla storia degli scavi e al territorio il pavimento sarà costituito da una riproduzione della planimetria del territorio di Piadena, con indicate le localizzazioni dei ritrovamenti (a cura di IMG_6371StudioP3 Cremona).

Il collocamento di una stampa di prova della planimetria ha confortato sulla qualità della riproduzione della cartina IGM e consigliato alcune modifiche nella resa grafica delle informazioni.

Una scala tra vecchio e nuovo museo

Nell’ambito della ristrutturazione dell’edificio a cura dello studio dell’architetto IMG_5846Aristide Manfredi, è stato realizzato un passaggio coperto esterno, completato in questi giorni con la costruzione di una scala per superare il dislivello. In futuro il collegamento permetterà di accedere dal nuovo museo alle sale di quello vecchio destinate al periodo medioevale, alle esposizioni temporanee e agli uffici.

In questi giorni consentirà un agevole trasporto dei reperti per cominciare ad allestire le vetrine.

Immersi nel verde (e nell’ocra e nel rosso)

Non dico che di notte che non ho dormito per l’emozione, che sarebbe troppo, ma appena sceso dal treno mi sono infilato in museo senza passare dagli uffici: troppo curioso di vedere come erano venuti i colori alle pareti.

Anche se la giornata è grigia, con quel cielo così tipico dell’inverno padano, e manca ancora l’illuminazione artificiale, la luce è sufficiente a valutare la resa cromatica.

13-dicembre-2012 (2)Per valutare appieno il risultato bisognerà comunque aspettare la presenza 6-dicembre-2012 (17)dell’illuminazione e soprattutto quella dell’arredo che toglierà alle pareti il ruolo di protagonista assoluto che hanno in questo momento. Ma per quanto mi riguarda al momento il risultato corrisponde alle scelte progettuali: i colori sono venuti come ce li aspettavamo, hanno cominciato a connotare gli spazi, sono il primo ingrediente di quello che sarà l’allestimento del museo.

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Per settimana prossima la tinteggiatura, fatta con colori a calce, sarà 13-dicembre-2012terminata: giusto in tempo perché mercoledì cominceranno ad arrivare le 6-dicembre-2012 (16)vetrine.

(ma questa vasca al centro? mica si può dire tutto subito…)

I colori del museo due

Oggi secondo sopralluogo per definire il colore delle pareti: dai piccoli colore due 1talloncini dei campionari, sufficienti solo a immaginare il risultato, si è passati a pannelli dipinti con la stessa pittura a calce che verrà usata per le pareti, grandi a sufficienza da facilitare una visualizzazione dell’immagine finale.

Si è verificata così la resa cromatica, soprattutto rispetto al soffitto in legno naturale, si sono aggiustate le tonalità e definite le caratterizzazioni degli spazi.

Per tutto il primo piano, destinato alla preistoria, le pareti saranno verde bosco, con l’eccezione della sala colore due 2destinata ai ritrovamenti “storici” che avrà lo stesso grigio chiaro che sarà presente in tutti gli spazi di servizio (scale, pianerottoli) e nella reception.

Per le due sale destinate all’Età del Ferro al secondo piano la superficie sarà color ocra, mentre quelle che ospiteranno il periodo romano saranno di tinte di rosso mattone. Proprio questo colore ha convinto poco, troppo marrone nella prima scelta, e si è deciso di modificarlo rendendolo più vivace.

colore due 3Fra una settimana ci sarà il terzo sopralluogo, dopo che saranno state stese le prime di due mani, per poter eventualmente aggiustare il tono con la terza.

È un piano cromatico con colori decisi e lontani da una qualsiasi idea di “neutralità” espositiva, che puntano a coinvolgere anche emotivamente il visitatore.

Ma poi, esistono realmente i colori neutri?

I colori del museo

Il museo è un mondo in bianco e nero o a colori?

La scelta delle tinte non è mai un’operazione scontata e neppure facile. I colori non solo incidono sulla visibilità degli oggetti e degli spazi, ma mettono anche in moto reazioni emotive. I colori insomma parlano, e vanno scelti con consapevolezza.

Per parti metalliche delle vetrine, le componenti di arredo che sono in questo momento allo stadio più avanzato di realizzazione, ci si è indirizzati verso un grigio molto chiaro che si legasse senza troppi personalismi con la sabbiatura dei cristalli: protagonisti dovranno essere i reperti che si intravvederanno nello spazio sottostante dietro la satinatura, e soprattutto gli oggetti esposti. In questo caso il dialogo sarà con il materiale del ripiano (in legno frassino, oppure rosso cupo per le raccolte storiche).

Più complessa la scelta del colore delle pareti, per le quali oggi siamo stati in museo insieme agli architetti Marianna e Aristide Manfredi che seguono la ristrutturazione architettonica dell’edificio. In foto la gamma delle tonalità da provare: ogni tinta è dedicata a spazi e funzioni precise e tiene conto del rapporto con i materiali esistenti (soffitto e serramenti in legno, pavimento).

Quali colori e quali spazi precisi? Giovedì prossimo ci sarà il sopralluogo sui campioni a parete, e allora scioglieremo gli ultimi dubbi e affineremo le tonalità.

PS Un consiglio per una gradevole e intrigante lettura sui colori? Michel Pastoureau è uno storico francese che ha dedicato molti studi alla storia del colore, tra i più gustosi Il piccolo libro dei colori, Ponte alle Grazie, Milano 2006