Nuovo logo per un nuovo allestimento

La riapertura del Museo Archeologico di Piadena sarà accompagnata logo BASEanche da un piccolo cambiamento nell’immagine della comunicazione: il nuovo logo. Piccolo cambiamento ma significativo, perché il logo può rappresentare la sintesi del museo stesso.

anelloneInsieme allo studio P3 di Cremona, in questi mesi è stata fatta una selezione dei reperti che potessero rappresentare l’immagine, scegliendo non quello più significativo dal punto di vista scientifico o archeologico, bensì quello il cui profilo stilizzato avesse potuto offrire l’immagine più chiara ed logo ALTRIefficace.

La scelta è caduta sull’anellone litico (da S.Lorenzo Guazzone), mentre per il colore si è preferito  un rosso scuro che è stato utilizzato per vari particolari di arredo dell’allestimento. Il font si  stacca da un immagine “classicista” per sceglierne una leggera e moderna.

Touch-screen a tavolo

Uno dei livelli della comunicazione in museo sarà affidato alla tecnologia digitale con una serie di schermi touch-screen collocati nelle varie sale.

È stato consegnato nei giorni scorsi il primo di questi, l’unico “a tavolo”: mentre gli altri integreranno le informazioni della sala (pannello, schede, etc.), questo schermo orizzontale posizionato nella prima sala del percorso sarà interamente dedicato alla storia del territorio.

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Al momento sono presenti solo lo schermo, il pc e il mobile che li contiene (manca il “rivestimento” per armonizzarsi con l’arredo), mentre l’intero apparato verrà completata con un proiettore e uno schermo a parete (la finestra opposta sarà oscurata da tende): questo permetterà sia un uso IMG_5860individuale sia, tramite la proiezione a parete, di gruppo (scuole ad esempio)

I contenuti verteranno sulla storia del territorio, con una vista a volo di uccello che documenterà l’evoluzione dalla preistoria al medioevo e fornirà inoltre indicazioni sui quanto visitabile in museo, e sulla ricostruzione di contesti abitativi. Per l’inaugurazione saranno presenti la visione di un villaggio neolitico e di una palafitta, mentre i contesti relativi all’età romana saranno inseriti in un secondo momento con l’inaugurazione del secondo piano.

La comunicazione in museo

In un vecchio articolo Costance Perin scriveva che nello Smithsonian di Washington i piano laccato rossovisitatori venivano divisi in streakers (corridori), strollers (vagabondi) e readers (lettori) a seconda di quanta attenzione riservavano ai testi dei pannelli. Lo scopo dei funzionari dei musei era di portare i corridori a diventare vagabondi e questi divenire lettori, rallentando la visita nella convinzione che una maggiore lettura avrebbe voluto dire una conoscenza più approfondita1. Al di là dello spunto divertente, è opinione condivisa che nei musei italiani non sia possibile rapportarsi a un “pubblico” generico, ma che ci si trova di fronte a una molteplicità piano in legnodi persone con esigenze e curiosità diverse: la nuova capacità (e sfida) di un museo non è però di far leggere tutti il più possibile, ma di avere varie modalità di comunicazione che sappiano diversificare i messaggi e offrire la libertà di scelta verso molteplici approfondimenti.

La comunicazione nel Museo di Piadena sarà strutturata su diversi livelli: il più immediato e destinato a tutti i visitatori è quello “non verbale” dell’allestimento. La scelta dei colori e dei materiali dell’arredo, la progettazione stessa delle vetrine, la collocazione dei reperti nello spazio e tra di loro: sono messaggi che non hanno bisogno di parole ma che forniscono informazioni precise. Alcuni di questi interventi sono già stati illustrati nei precedenti post.

telaioIl livello generalista dell’informazione è affidato ai classici pannelli a muro, dove però l’immagine (il disegno ricostruttivo – a lato una bozza di Pierluigi Dander) prevarrà sul testo scritto, nella convinzione che l’immagine non è il completamento della parola ma essa stessa una fonte di informazione esauriente. Ogni reperto invece avrà un sua didascalia che ne permetterà la comprensione.

L’approfondimento sarà possibile con le schede a mano presenti in ogni sala sia in italiano che in inglese; altre schede tradurranno sempre in inglese il testo dei pannelli.

Quattro schermi touch-screen a parete permetteranno attraverso brevi video l’illustrazione di argomenti come lo svolgimento delle tecnologie antiche, racconti di scavi, interviste, ricostruzioni, etc. Un quinto schermo a tavolo, con informazioni relative alla storia del territorio e del paesaggio, proietterà le immagini a parete.

In quasi tutte le sale (5 su 6) sarà presente la riproduzione di un oggetto da manipolare, per poter usare il tatto come strumento di conoscenza degli oggetti e offrire una diversa prospettiva: non più reperti utili a fornire informazioni cronologiche e culturali, ma manufatti che svolgevano una funzione, avevano un peso e una consistenza.

In una seconda fase, si prevede la possibilità di arricchire i livelli della comunicazioni come ad esempio i QRcode (le sale sono coperte da wi-fi) che permetteranno di scaricare informazioni con il proprio smartphone.

1Costance Perin, Il circuito comunicativo: musei come esperienze, in I. Karp, C. Mullen Kreamer, S.D. Lavine (a cura di), Musei e identità. Politica culturale e collettività, CLUEB, Bologna 1995 (1992), p. 169-222

Disegni e comunicazione

Un disegno ricostruttivo è molto spesso in grado di informare con molta piùfusione2 immediatezza, e spesso completezza, di un lungo testo su un pannello. Alla matita di Pierlugi Dander è affidata la realizzazione delle tavole che avranno un ruolo fondamentale sui pannelli che costituiranno uno dei (quattro) livelli di informazione verso il pubblico del Museo di Piadena.

neolitico lungoI disegni saranno sostanzialmente di due tipi. Nei pannelli in sala illustreranno temi generali o scene specifici, mentre nei pannelli che introdurranno le varie sezioni, lunghi e stretti, rappresenteranno spesso un singolo individuo. Qui alcune primissime bozze, quelli definitivi saranno a colori.

I distinti livelli di informazione previsti vogliono offrire al pubblico diversificate possibilità di conoscenza e i visitatori potranno sceglierne uno solo, oppure tutti o in parte, a seconda dell’interesse. Oltre ai pannelli, con disegni e testo breve, ci saranno schede di approfondimento e schermi touch-screen con filmati e, come già scritto, la manipolazione di oggetti riprodotti.

La grafica dei pannelli e delle schede sarà curata dalla Studio Pi-Tre di Cremona.

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