Un pontile per le piroghe (due)

Piadena, 22.01 (leggeraleggera)

È terminata la prima fase ed è stato montato il pontile, completo delle scale e scivoli di accesso. Mancano solo i pali della staccionata sul lato della piroga, che saranno montati dopo che verrà realizzato l’allestimento sotto le imbarcazioni.

Il prossimo intervento in programma sarà il nuovo colore alle pareti, di cui si intravvedono le campionature a parete.

Un pontile per le piroghe

Sono iniziati i lavori per l’allestimento della piroga monossile (in attesa della seconda che dovrà arrivare).

Piadena legg 21.01.2016È stata posata la struttura in ferro reticolare e si stanno fissando le assi per realizzare una piattaforma rialzata che permetterà una visione più dall’alto delle piroghe, specialmente Piadena legg 21.01.2016 (1)per i bambini. La costruzione finale, con parapetto e gradini e scivoli per l’accesso, evocherà un pontile in legno a cui sono accostate le piroghe.

La realizzazione della piattaforma verrà completata nei prossimi giorni.

Piroghe dall’Oglio

20150617_150715È approdata nei mesi scorsi una piroga monossile altomedievale provaniente dall’Oglio presso Quinzano ed è stata collocata negli spazi dell’ex-museo archeologico. Nei prossimi mesi ne arriverà un’altra, recuperata dallo stesso fiume vicino a Piadena.

20150617_150619Il progetto per l’allestimento delle due piroghe è stato da poco approvato dalla Regione Lombardia, che finanzierà i lavori insieme al Comune di Piadena.

Entro i primi messi dell’anno verrà inagurato il nuovo spazio. Nei prossimi post racconteremo il progetto e seguiremo le fasi di allestimento.

Sepoltura celtica – parte 2

  … guerriero celta ritE la settimana scorsa è stato il turno del guerriero celta!
Si tratta della sepoltura di guerriero rinvenuta a Campo Costiere (Vho di Piadena) a seguito di un’aratura nel lontano 1982; i lavori agricoli danneggiarono fortemente la necropoli risalente alla Seconda Età del Ferro cosicché i resti ossei e i frammenti degli oggetti che costituivano i corredi funerari furono rinvenuti in varie parti del campo. Solo per il nostro guerriero fu possibile ricomporre, seppur parzialmente, lo scheletro e il suo corredo.

Con l’approntamento della sua nuova vetrina al secondo piano de20150408_133439l museo abbiamo preparato un fondo costituito da pannelli di polistirene per poter parzialmente incassare le parti dello scheletro aventi maggiore spessore e ricoperto poi la superficie con ghiaia fine chiara che dà risalto ai reperti. L’operazione di ricollocazione delle ossa dello scheletro non è stata semplice perché, al contrario delle sepolture eneolitiche, le ossa del guerriero non erano inglobate nella terra di rinvenimento: con l’aiuto di foto a grandezza naturale e di un modello anatomico di scheletro umano abbiamo però proceduto al meglio delle nostre possibilità. In seguito abbiamo affidato la prova del nove ad un antropologo, Leonardo La Manna, che con occhio attento ci ha anche confermato l’età adulta del guerriero attraverso l’osservazione di quello che rimane della dentatura e di segni riconducibili ad una osteoartrosi.

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Nuovi colori

IMG_7559Il Museo di Piadena è sicuramente caratterizzato, oltre che da altri aspetti, anche da un utilizzo convinto del colore sia alle pareti che nell’arredo interno delle vetrine.

Come si è visto la sezione dell’età del Ferro avrà la tinta ocra alle pareti ma ci saranno colori differenti anche per i supporti interni per i reperti: rimangono il legno naturale e la laccatura rossa (er i reperti di cui si vuole sottolineare l’importanza), ma di non utilizzare più i mordenti arancio (per l’Età del Bronzo tardo) e verde.

Abbiamo fatto delle prove utilizzando varie gradazioni di grigio e di azzurro: alla fine la scelta sarà per la tonalità chiara del secondo (ci sono troppe ceramiche nerastre), ma non si rinuncerà completamente al grigio chiaro che potrebbe venire utilizzato nella futura sezione romana.

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Sepoltura celtica

Sono stati consegnati e montati i nuovi arredi previsti per la nuova sezione del Museo. IMG_7435Oltre alle due tasche per le schede e al sostegno per il percorso tattile, l’elemento più significativo è sicuramente la vetrina che ospiterà la sepoltura celtica.
Diversamente rispetto all’allestimento delle sepolture dell’Età del Rame al piano inferiore, questa non verrà collocata “sotto i piedi”: sia per una impossibilità oggettiva (a struttura architettonica del secondo piano non permette di avere un vano sotto la superficie di calpestio), sia perchè non si tratta di una sepoltura in situ ma delle sue ossa recuperate e ricomposte.
Lo scheletro verrebbe collocato insieme al corredo pertinente in una vetrina realizzata in metallo con illuminazione perimetrale a led, mentre in un volume a fianco verranno esposti i corredi delle altre sepolture limitrofe.
IMG_7439La lunghezza della vetrina principale comprende l’ipotetica figura completa (mancano i resti del capo), e l’allestimento verrà completato con un disegno ricostruttivo sulla parete soprastante.IMG_7441
Il prossimo passo sarà scegliere la sabbia artificiale su cui adagiare le ossa: la sua presenza (al posto della terra naturale) servirà a sottolineare, insieme alla differente disposizione, il suo carattere di ricomposizione rispetto a quelle allestite al piano inferiore.

si (ri)parte!

20141210_15020520141210_152912Pronti: via! Sono già partiti i primi incarichi, alcune forniture stanno già per essere consegnate: a breve i lavori in carpenteria metallica (WWS) verranno collocati, i primi disegni ricostruttivi si stanno impostando (Pierluigi Dander). Si sta progettando l’arredo interno delle vetrine.

E riparte anche il blog…

Prolungamento?

L’allestimento di una nuova sezione di un museo è un semplice prolungamento del lavoro svolto o può rappresentare qualcosa di più?IMG_7007Nel caso specifico della Sezione dell’Età del Ferro, in effetti, non solo le linee guida sono già state definite nella precedente sezione preistorica, ma addirittura le vetrine sono state realizzate con lo scorso bilancio.
Lo stesso sarebbe riduttivo però derubricare la nuova sezione come inserimento di nuovi reperti in (vecchie?) vetrine.

Per cominciare, sebbene sia stato scelto lo scorso anno, il colore ocra della parete offre una novità nella percezione degli spazi: se il verde della Sezione Preistorica era stato una novità per molti – essendo spesso giudicate “inconsuete” le pareti colorate in un museo archeologico – ora si aggiunge una discontinuità cromatica e le reazioni non sono scontate.IMG_7073

In generale è da verificare la flessibilità dell’arredo all’esposizione di reperti differenti per tipologia rispetto alla sezione Preistorica, sia per tipologia che per stato di conservazione (prevalgono i corredi tombali e spesso i reperti recipienti quasi interi).
La presenza di una sepoltura inoltre, non essendo possibile ricavare un cavedio dallo spessore del pavimento, ci sta portando a progettare una soluzione diversa da quella delle sepolture dell’Età del Rame.

Futuro prossimo: la Sezione dell’Età del Ferro

Il Museo Archeologico di Piadena non è finito, e la prossima tappa saranno le due sale dedicate all’Età del Ferro, poste al secondo piano dell’edificio.
Piadena, 18 febbraio 2014 (24)Parte dell’allestimento è già stato realizzato con una “coda” della fornitura per la Sezione Preistorica: sono già presenti le vetrine e i binari per l’illuminazione, mentre mancano gli altri arredi (espositori per il percorso tattile, touch-screen, tasche per le schede, i pannelli) e altri interventi su misura. Stessa linea progettuale, cambia il colore alle pareti: da verde a ocra.
Per la realizzazione di questa sezione verrà richiesto un finanziamento sul bando regionale (L. 39/74) e, se approvato, si prevede di inaugurare per la fine del 2014.