Oggi secondo sopralluogo per definire il colore delle pareti: dai piccoli talloncini dei campionari, sufficienti solo a immaginare il risultato, si è passati a pannelli dipinti con la stessa pittura a calce che verrà usata per le pareti, grandi a sufficienza da facilitare una visualizzazione dell’immagine finale.
Si è verificata così la resa cromatica, soprattutto rispetto al soffitto in legno naturale, si sono aggiustate le tonalità e definite le caratterizzazioni degli spazi.
Per tutto il primo piano, destinato alla preistoria, le pareti saranno verde bosco, con l’eccezione della sala destinata ai ritrovamenti “storici” che avrà lo stesso grigio chiaro che sarà presente in tutti gli spazi di servizio (scale, pianerottoli) e nella reception.
Per le due sale destinate all’Età del Ferro al secondo piano la superficie sarà color ocra, mentre quelle che ospiteranno il periodo romano saranno di tinte di rosso mattone. Proprio questo colore ha convinto poco, troppo marrone nella prima scelta, e si è deciso di modificarlo rendendolo più vivace.
Fra una settimana ci sarà il terzo sopralluogo, dopo che saranno state stese le prime di due mani, per poter eventualmente aggiustare il tono con la terza.
È un piano cromatico con colori decisi e lontani da una qualsiasi idea di “neutralità” espositiva, che puntano a coinvolgere anche emotivamente il visitatore.
Ma poi, esistono realmente i colori neutri?
Hai ragione Andrea, i colori neutri non esistono, ogni colore tende a dare un messaggio e a coinvolgere in modo diverso il visitatore.